Tesi di dottorato di Daniele Benzi
Dottorato di ricerca in Scienza, tecnologia e società
Università: Università della Calabria
Relatore: Prof. Giordano Sivini
Anno accademico: 2009/2010
Questo lavoro muove dall’esigenza di capire come, nel mondo attuale, i concetti di “cooperazione” e “sviluppo” e la loro declinazione nella esperienza storica della cooperazione internazionale e della cooperazione allo sviluppo, hanno inciso e stanno incidendo nella riconfigurazione delle relazioni internazionali e della economia mondiale.
Attraverso una analisi ispirata agli studiosi del sistema-mondo capitalista, ed in particolare incentrata sui concetti di “crisi egemonica” e di “mondo multipolare” che questi utilizzano, si propone una lettura politica dell’evoluzione della cooperazione allo sviluppo Nord-Sud e della cooperazione Sud-Sud. Si cerca di mostrare come questi modelli e strumenti di politica internazionale, per essere compresi a fondo, non sono separabili dalle dinamiche di sviluppo soggiacenti al capitalismo come sistema storico. Conseguentemente, di come è possibile leggere l’utilizzo della cooperazione allo sviluppo, come pare suggerire l’esperienza storica, o quale semplice mezzo di “lotta alla povertà” o come strumento di ingerenza i cui obiettivi di fondo appartengono alla sfera della geopolitica e della economia. L’esame delle recenti tendenze della cooperazione Sud-Sud, d’altra parte, indica che le relazioni fra i Paesi cosiddetti “in via di sviluppo” non sono esenti da queste problematiche.
Successivamente, nella seconda parte del lavoro, si prende come caso di studio l’esperienza alternativa di integrazione e cooperazione Sud-Sud promossa dal governo bolivariano del Venezuela nota come Alba-Tcp (Alleanza bolivariana per i popoli della nostra America - Trattato di commercio dei popoli).
I motivi di tale scelta sono legati agli sviluppi più recenti della politica in America Latina, dove, a fronte di una crisi di lungo periodo sperimentata dalla maggior parte dei Paesi della regione e vissuta come conseguenza dell’imposizione da parte delle istituzioni finanziarie internazionali di un modello di sviluppo economico - in sintesi il neoliberismo - , si sono aperti nuovi processi di ripensamento critico sia sul concetto stesso di “sviluppo” che sui caratteri della democrazia e sulla partecipazione al sistema internazionale.
Studiando l’Alba si è cercato di mettere in luce differenze e analogie di questo progetto con i modelli di integrazione latinoamericana più consolidati e i nuovi che stanno sorgendo; ma anche con la tradizionale cooperazione allo sviluppo Nord-Sud e le nuove esperienze di cooperazione Sud-Sud.
Il caso Alba mostra che anche questo, come qualsiasi altro processo di cooperazione e integrazione, è fortemente condizionato dai principi, progetti e interessi dominanti nello scenario economico, politico e sociale interno dei Paesi che vi partecipano. E che un progetto di integrazione è molto più difficile da realizzare rispetto a un modello, anche ampio, di cooperazione perché tocca necessariamente e in profondità gli “agenti economici”, siano essi pubblici o privati.
Infine mostra che, oggi forse più che in passato, il concetto di “sviluppo” ancora dominante, basato sull’esperienza storica occidentale, è destinato a provocare aspri conflitti e resistenze, perfino nei casi in cui, come l’Alba, si guarda ad un orizzonte post-capitalista.
Note biografiche sull’autore
Laureato in Scienze politiche, si occupa principalmente di analisi del sistema-mondo, relazioni internazionali Nord-Sud e Sud-Sud, e integrazione in America Latina. Dopo un periodo di ricerca a Cuba, Venezuela e Bolivia, attualmente si sta specializzando in studi latinoamericani presso la Unam (Universidad nacional autónoma de México) a Città del Messico.
Per contattare l’autore:
danielebenzi [at] hotmail.com